Riproviamo a coinvolgere la Corte di Cassazione ... non possiamo arrenderci davanti a questo inganno sugli interessi dei mutui

La sentenza n. 15130/2024 della Corte di Cassazione non ha fatto chiarezza sugli interessi dei mutui: dopo due gradi di giudizio negativi, con i giudici che hanno respinto ancora una volta le eccezioni di indeterminatezza e anatocismo, facendosi scudo in modo inconferente di quella sentenza, in un caso giudiziario concreto arriviamo a promuovere un nuovo ricorso presso la Corte di Cassazione

Come è noto ai lettori del mio blog, il 29 maggio la Corte di Cassazione, riunita in sessione plenaria nelle Sezioni Unite, ha emesso una sentenza che avrebbe dovuto fare chiarezza sul grande inganno ai danni dei mutuatari e a beneficio del sistema bancario: la illegittima modalità di calcolo degli interessi sui mutui.

QUELLA SENTENZA, STUDIATA DALLA DOTTRINA, E CON LA QUALE SI STANNO CONFRONTANDO I TRIBUNALI, IN REALTÀ NON HA CHIARITO MOLTO ED ANZI CREA ANCORA INCERTEZZA, CONFUSIONE E PURTROPPO FA EMERGERE UNA SCARSA COMPRENSIONE DEL PROBLEMA, NON SO QUANTO VOLUTA.

In questa sede ne abbiamo criticato molti aspetti ma abbiamo anche messo in luce qualche spiraglio: gli studiosi della materia sono rimasti sconcertati dagli esiti contraddittori cui sono giunti i Giudici sul tema degli interessi sui mutui, mentre gli operatori di diritto, alle prese con i problemi concreti dei mutuatari, provano ad utilizzare i pochi principi stabiliti dalla Cassazione per insistere nei Tribunali e veder riconoscere le proprie ragioni.

Seguendo un caso concreto di un operatore economico veneto, in un giudizio di primo grado del Tribunale di Treviso, confermato dalla Corte di Appello di Venezia, ci siamo trovati davanti ad una doppia sentenza negativa: per due mutui, uno a tasso fisso ed uno a tasso variabile, i due gradi di giudizio avevano sdegnosamente respinto le eccezioni svolte contro la banca sulla presenza di anatocismo nel calcolo degli interessi dei due mutui e sulla assenza di consenso del mutuatario sulle modalità di calcolo degli interessi nel mutuo a tasso variabile.  Sia il cliente che il nostro staff che lo segue, credendo fortemente in quelle eccezioni, convinti della ragionevolezza che sottende quelle eccezioni (confortati da dottrina e studiosi di primo livello, come il dott. Roberto Marcelli di Roma), hanno preso la decisione di fare ricorso in Cassazione. Sembrerebbe un azzardo tornare a distanza di pochi mesi dalla sentenza delle sezioni Unite, nello stesso luogo deputato a decidere su questa importante questione di legittimità dopo una sentenza che parrebbe dare ragione alle banche.

NON È UNA SFIDA AL SUPREMO GRADO DELLA MAGISTRATURA, NON VUOLE ESSERE UNA IRRISPETTOSA ED INCOSCIENTE PROVA DI FORZA MA, UTILIZZANDO GLI STESSI CANONI E PRINCIPI DI DIRITTO APPENA IN NUCE NELLA SENTENZA 15130/24, ABBIAMO APPRONTATO UN RICORSO CHE MIRA A FAR RIFLETTERE LA CORTE SUGLI SVILUPPI DI QUEI PRINCIPI, SUGLI APPROFONDIMENTI DI QUEL PERCORSO AVVIATO DA QUELLA SENTENZA.

Il ricorso mira a sostenere

  • che nei due mutui erano ASSENTI I PIANO DI AMMORTAMENTO, che non erano allegati al contratto, per cui il mutuatario non poteva capire molti aspetti delle modalità di pagamento delle rate ( e la sentenza delle Sezioni unite ribadiva che i mutui sono regolari se contengono nel contratto il piano di ammortamento
  • che nel mutuo a tasso variabile, contrariamente al mutuo a tasso fisso sul quale aveva deciso la Sezioni Unite, non si conoscono gli importi delle rate per tutto il periodo, quindi per conoscere quanti interessi il debitore deve pagare è necessario conoscere e prestare IL CONSENSO SULLA FORMULA PER CALCOLARE QUEGLI INTERESSI
  • per  entrambi i mutui il mutuatario aveva dimostrato con formule matematiche che negli interessi la banca aveva calcolato anche LA MAGGIORAZIONE DELL’ANATOCISMO, ma i giudici di primo e secondo grado avevano trascurato questa eccezione e avevano negato approfondimenti tecnici ( con una consulenza tecnica d’ufficio), che invece la sentenza di maggio delle Sezioni Unite aveva definito necessari, oltre ad essere un diritto del mutuatario e un dovere dei giudice .

Ci vorrà purtroppo del tempo, ma riteniamo di aver sottoposto alla Cassazione uno studio corposo e sostanzioso: ci attendiamo una altrettanto attenta valutazione delle evidenze manifestate.


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