Le banche, gli utili, gli extra … profitti e i profitti extra…

Da una notizia di stampa che segnalava una ispezione della Banca d'Italia presso la Banca d'Asti, cogliendola con la mano nella marmellata, colgo l'occasione per sottolineare quanto è sotto gli occhi di tutti: le banche drenano dall'economia enormi quantità di risorse. 

La scorsa settimana il quotidiano “La stampa” di Torino, nella pagina locale della provincia di Asti, ha pubblicato la notizia secondo la quale la Banca d’Italia avrebbe sanzionato con una multa la Banca d’Asti per comportamento scorretto nei confronti della clientela, a causa dell’addebito sui conti correnti di spese e commissioni non dovute.

IL FATTO: LA BANCA AVEVA PENSATO BENE DI ADDEBITARE SU TUTTI I CIRCA 500.000 CONTI DEI SUOI CLIENTI 20 EURO A TESTA A TITOLO NON MEGLIO SPECIFICATO DI “COMMISSIONI”

L’incasso complessivo della banca, direttamente da imputare agli utili, trattandosi di operazione a costo zero, è stato di 10 milioni di euro: un’operazione soft quanto alla modalità (chi vuoi che si accorga di un addebito, pur fuori luogo, sul proprio conto di 20 euro di commissioni?) ma hard quanto al risultato raggiunto di rimpinguare in silenzio il bilancio della banca.

In questa occasione fortunatamente la Banca d’Italia, durante una ispezione durata peraltro moltissimo tempo, ha avuto la bontà di accorgersene, ha provveduto a sanzionare la banca con una mega multa e, si spera, a costringere la banca stessa a rimborsare i clienti delle 20 euro addebitate illegittimamente. Viene il sospetto che questo tipo di operazioni, delle quali la maggioranza dei correntisti, ci si può giurare, resta totalmente ignara (e quand’anche qualche cliente dovesse accorgersene non potrebbe che provare una tenue protesta verbale nei confronti della filiale, considerate impraticabili e costose altre vie di ripetizione giudiziale): ma in quante altre occasioni queste operazioni passano inosservate?

FORSE QUANDO SI PARLA DI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE CI SI RIFERISCE A QUESTO TIPO DI OPERAZIONI?

Da conoscitore e studioso dei meccanismi di creazione dei profitti bancari potrei dire che questa operazione inventata dalla Banca d’Asti o è una ciliegina finale applicata alla succulenta torta di panna delle altre fonti di reddito del bilancio di una banca, oppure è il segno della incapacità dei manager della banca che, nonostante i tassi alti, nonostante i meccanismi diabolici con cui calcolano gli interessi esponenziali sui mutui, nonostante le banche italiane siano le più care al mondo ( cfr. F. Fubini su Corriere della sera on line “Perché le banche italiane sono le più care al mondo”)  , hanno dovuto inventarsi questo modo subdolo, temerario e scorretto di creare utili.

Certamente il presidio della Banca d’Italia e le sue ispezioni sono importanti per snidare questi comportamenti: ma il timore è per una scarsa attenzione dei correntisti nel leggere attentamente gli estratti conto mentre in realtà l’eccessivo potere delle banche rende di fatto indomabile questo fenomeno. I numeri sono enormi: poche banche si dividono milioni di clienti, con milioni di conti, sui quali passano operazioni e servizi, per miliardi di movimenti al giorno. Nel mio lavoro quotidiano di analisi degli estratti conto dei correntisti vedo orpelli e spese di ogni tipo e più il cliente si disinteressa, più la filiale picchia duro, per tacer delle modalità di calcolo degli interessi su prestiti e mutui che si stanno rivelando una enorme gallina dalle uova d’oro.  Comportamenti come quelli della Banca di Asti sanzionata dalla Banca d’Italia sono esclusivamente la punta dell’iceberg, ma il fenomeno è diffusissimo e, temo,  incontrollabile per le sue dimensioni e i suoi protagonisti:  

LE BANCHE ITALIANE SONO LE PIÙ CARE DEL MONDO E PRODUCONO UTILI CHE SI CONTANO IN DECINE DI MILIARDI DI EURO DRENANDO ENORMI QUANTITÀ DI RISORSE DALL’ECONOMIA E DALLE TASCHE DEGLI ITALIANI

 


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